Stavolta ho voluto provare a dare nuova vita a un divanetto a due posti che i miei genitori avevano in garage da troppo tempo: un divanetto ben solido che era un peccato lasciare a languire sotto la polvere. La struttura è in robusto massello di faggio verniciato del classico color marrone scuro di tutti i mobili, corredato con due cuscinoni (uno che funge da seduta e uno da schienale) foderati con una stoffa abbastanza spessa e grezza (ormai usurata, lisa e... fin troppo anni '80!) decorata con un motivo a quadri scozzesi medio-grandi... marrone, bianco e beige.
La struttura lignea è molto semplice: una seduta, uno schienale a stecche verticali, due gambe, due braccioli e un traverso/catena che, posta sotto la seduta, serve a tenere insieme il tutto. Il resto componibile ad incastro, viene fissato definitivamente con l'aiuto di un pugno di vitoni bronzati ancora in ottimo stato.
La particolarità è che sollevando i braccioli e spingendoli avanti o indietro si può regolare l'inclinazione dello schienale...proprio come in una classica sedia-sdraio.
Quel che volevo fare era dare una bella rinfrescata al divano, rifoderando i cuscini con un tessuto un po' più adatto al luogo dove poi sarebbe dovuto andare (ovvero il salotto di casa mia) e ripulire e ridipingere la struttura lignea eliminando quel colore marrone fin troppo classicone e oltretutto pieno di colature di vernice e di graffi.
L'idea che mi è subito balenata in mente è stata di dipingerlo di bianco, un bianco sporco, pennellato, che avrebbe dato nuova luce all'oggetto. I cuscini invece - per farli risaltare bene - li volevo colorati, belli brillanti e siccome in salotto ho una parete color porpora/bordeaux la scelta è caduta su un tessuto abbastanza classico ma colorato e vivo con un motivo a righe a rilievo (tipo vellutino) porpora/bordeaux e alternate a righe marroni e dorate che avrebbe fatto un bel pendant con la parete.
Il lavoro è stato relativamente facile: in primis ho smontato la struttura lignea del divano, ho segnato tutti i pezzi in modo da non sbagliare poi nel rimontarli, ho tolto tutta la ferramenta, viti etc...e le ho messe da parte in un sacchettino, sostituendo le cerniere ormai irrimediabilmente arrugginite, con delle cerniere nuove.
La lavorazione di più lunga durata è stata la sverniciatura che ho effettuato in modo certosino con carta vetrata a grana media (60) ripassata poi (appena sugli spigoli) con una a grana più fine (120) perchè volevo che rimanesse ben visibile la "materialità" del legno.
Per le parti più ostiche e che presentavano maggior accumulo di vernice vecchia, mi sono aiutato con uno sverniciatore chimico prima di passare la carta a vetro.
Nel frattempo ho portato a rifoderare i cuscini: lavoro preziosissimo che la nonna è riuscita a fare in men che non si dica!
Una volta riportata a legno la struttura e pulita ben bene dalla polvere sono passato alla fase di verniciatura. Ho scelto una vernice a base d'acqua satinata, colore "zucchero", e ho distribuito una prima mano abbondante. Una volta asciutta bene la prima mano, ho passato della carta abrasiva finissima per eliminare eventuali irregolarità e per "lisciare" un po' il legno che a contatto dell'umidità della vernice si "increspa".
Dopodichè ho passato la seconda mano.
Una volta che tutti i pezzi si sono asciugati per benino, ho rimontato il tutto, sistemato i cuscini ... et voilà!
vista laterale |
vista del retro |
vista frontale |
Purtroppo non ho fatto le foto del "prima della cura"...ma questo è il risultato finale.
A fondo pagina trovate lo slideshow con molte altre foto ed alcuni dettagli.
Un saluto.
Arch. Filippo Gianchecchi